Uffa10
Questo progetto e' un omaggio al grande Uffa Fox che sempre cerco' di
realizzare barche veloci e
plananti.
Desidero ringraziare:
Ottavio di Biasi, l'ispiratore, che ci ha dato l'idea da cui e' nato il
progetto.
Guido Ratti, il costruttore, che ci ha fornito una qualita' magistrale.
Aurelio Proserpio, il temerario cliente, che si e' fidato di noi.
Concezione
L'Uffa10 fa parte della classe diecipiedi.
E' un'imbarcazione concepita per ottenere buone prestazioni in regata pur
mantenendo la possibilita'
di un agevole utilizzo turistico.
Naturalmente sappiamo che e' ben difficile conciliare esigenze cosi'
differenti in una misura cosi'
piccola.
Per arrivare a risultati soddisfacenti si e' fatto ricorso ad una
configurazione di tipo componibile.
Lo scafo e' di tipo a spigolo con un diedro in carena piuttosto limitato
per favorire la planata.
Le fiancate sono verticali per massimizzare la larghezza al galleggiamento
pur mantenendo
l'imbarcazione abbastanza stretta.
Abbiamo, cosi', un'imbarcazione adatta a venti leggeri potendola portare
piatta in andature portanti e
sbandata su di uno spigolo in bolina.
All'aumentare del vento, la modesta larghezza creerebbe un'eccessiva
difficolta' nel riuscire a
mantenere dritta la barca.
Per ovviare a questo inconveniente la si e' dotata di due terrazze laterali
per permettere
all'equipaggio di assumere una posizione piu' esterna e di aumentare, cosi',
la coppia raddrizzante.
In tale situazione, otteniamo un'imbarcazione nervosa e veloce con
particolare attitudine alla
planata.
Il suo comportamento sara' assai simile a quello di uno skiff che,
normalmente, e' di dimensioni
maggiori.
Nel caso in cui si voglia un comportamento piu' tranquillo, si potranno
aggiungere due scafi laterali
semplicemente innestandone i supporti nei tubi delle terrazze.
Si ottiene, cosi', un trimarano assai piu' stabile del monoscafo da cui
deriva.
Si potra' scegliere, in tal modo, se godersi una navigazione piu' rilassata
o permettersi una superficie
velica non ridotta anche con vento forte alla ricerca di ancora maggiori
prestazioni.
Come per lo scafo, abbiamo la possibilita' di utilizzare differenti piani
velici.
Abbiamo a disposizione tre differenti configurazioni.
a) Una vela singola (armo a cat) di circa 6 metri quadrati.
b) Una vela singola (armo a cat) di 8 metri quadrati.
c) Una randa ed un fiocco (armo a sloop) per un totale di 8 metri quadrati.
La soluzione a) e' adatta a principianti o a chi desideri una navigazione
tranquilla con le manovre
ridotte al minimo.
L'albero e' senza sartie e inserito nella mastra piu'arretrata.
La soluzione b) e' quella di maggiori prestazioni. E' piu' adatta ad un
timoniere esperto. In caso di
vento forte richiede doti acrobatiche se si utilizza la configurazione
monoscafo con terrazze (skiff).
Equipaggi meno preparati possono godere di prestazioni eccitanti
utilizzando la configurazione a
trimarano.
L'albero e' senza sartie e inserito nella mastra piu'avanzata.
La soluzione c) e' un po' meno efficente della b), ma molto piu'
flessibile.
Per questa ragione e' la piu' adatta per un uso diportistico.
Si puo' ridurre la randa con una o due mani di terzaroli.
Si puo' arrotolare il fiocco sullo strallo girevole.
Si puo' anche issare un gennaker.
In configurazione a trimarano permette una navigazione assai agevole e
anche piccole crociere
costiere.
In questo caso l'albero e' dotato di sartie e strallo di prua e sara'
appoggiato in coperta nella
posizione piu' arretrata, vicina al pozzetto.
Deriva e timone sollevabili permettono il facile atterraggio su di una
spiaggia.
Costruzione
La costruzione di Uffa10 e' classica per imbarcazioni a spigolo in
compensato marino.
E' fornito il disegno delle seste, da collocare sullo scalo di costruzione,
su cui si appoggeranno i
pannelli di compensato.
E' previsto che il materiale sia compensato marino di okume' dello spessore
di 6 mm.
Lo specchio di poppa e' da 10 mm di spessore.
I pannelli si possono incollare tra loro con l'interposizione di un
listello a sezione quadrata lungo gli
spigoli, oppure si possono unire con l'aiuto di un nastro di tessuto di
vetro resinato, col metodo
"cuci e incolla".
Una volta costruiti gli elementi essenziali dello scafo (fondo, fiancate e
specchio di poppa), si
applicano i listelli di rinforzo e di sostegno degli altri elementi.
Questi listelli sono, nel prototipo, di ayous (chiamato anche samba o
obeche), ma possono essere di
ogni altra essenza purche' leggera ed elastica quale tiglio, acero, pino o
abete.
Sopra alla struttura di listelli si posera' il pagliolato a doppio fondo
perche' lo scafo possa essere
autovuotante.
A prua si posera' la coperta.
La chiusura tra la coperta ed il pagliolato permette la creazione di una
grande riserva di
galleggiamento e lo scafo sara' inaffondabile.
Alla fine si poseranno i listelli sopra le fiancate.
Rimango, ovviamente, a disposizione per rispondere a quanti vorranno
ulteriori indicazioni.
Buon vento a tutti.
Jacopo Faggioni
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