Uffa10      progetto di un  10' di Jacopo Faggioni

                                      Uffa10


Questo progetto e' un omaggio al grande Uffa Fox che sempre cerco' di realizzare barche veloci e
plananti.

Desidero ringraziare:

Ottavio di Biasi, l'ispiratore, che ci ha dato l'idea da cui e' nato il progetto.
Guido Ratti, il costruttore, che ci ha fornito una qualita' magistrale.
Aurelio Proserpio, il temerario cliente, che si e' fidato di noi.
 

Concezione

L'Uffa10 fa parte della classe diecipiedi.
E' un'imbarcazione concepita per ottenere buone prestazioni in regata pur mantenendo la possibilita'
di un agevole utilizzo turistico.
Naturalmente sappiamo che e' ben difficile conciliare esigenze cosi' differenti in una misura cosi'
piccola.
Per arrivare a risultati soddisfacenti si e' fatto ricorso ad una configurazione di tipo componibile.
Lo scafo e' di tipo a spigolo con un diedro in carena piuttosto limitato per favorire la planata.
Le fiancate sono verticali per massimizzare la larghezza al galleggiamento pur mantenendo
l'imbarcazione abbastanza stretta.
Abbiamo, cosi', un'imbarcazione adatta a venti leggeri potendola portare piatta in andature portanti e
sbandata su di uno spigolo in bolina.
All'aumentare del vento, la modesta larghezza creerebbe un'eccessiva difficolta' nel riuscire a
mantenere dritta la barca.
Per ovviare a questo inconveniente la si e' dotata di due terrazze laterali per permettere
all'equipaggio di assumere una posizione piu' esterna e di aumentare, cosi', la coppia raddrizzante.
In tale situazione, otteniamo un'imbarcazione nervosa e veloce con particolare attitudine alla
planata.
Il suo comportamento sara' assai simile a quello di uno skiff che, normalmente, e' di dimensioni
maggiori.
Nel caso in cui si voglia un comportamento piu' tranquillo, si potranno aggiungere due scafi laterali
semplicemente innestandone i supporti nei tubi delle terrazze.
Si ottiene, cosi', un trimarano assai piu' stabile del monoscafo da cui deriva.
Si potra' scegliere, in tal modo, se godersi una navigazione piu' rilassata o permettersi una superficie
velica non ridotta anche con vento forte alla ricerca di ancora maggiori prestazioni.
Come per lo scafo, abbiamo la possibilita' di utilizzare differenti piani velici.
Abbiamo a disposizione tre differenti configurazioni.
a) Una vela singola (armo a cat) di circa 6 metri quadrati.
b) Una vela singola (armo a cat) di 8 metri quadrati.
c) Una randa ed un fiocco (armo a sloop) per un totale di 8 metri quadrati.
La soluzione a) e' adatta a principianti o a chi desideri una navigazione tranquilla con le manovre
ridotte al minimo.
L'albero e' senza sartie e inserito nella mastra piu'arretrata.
La soluzione b) e' quella di maggiori prestazioni. E' piu' adatta ad un timoniere esperto. In caso di
vento forte richiede doti acrobatiche se si utilizza la configurazione monoscafo con terrazze (skiff).
Equipaggi meno preparati possono godere di prestazioni eccitanti utilizzando la configurazione a
trimarano.
L'albero e' senza sartie e inserito nella mastra piu'avanzata.
La soluzione c) e' un po' meno efficente della b), ma molto piu' flessibile.
Per questa ragione e' la piu' adatta per un uso diportistico.
Si puo' ridurre la randa con una o due mani di terzaroli.
Si puo' arrotolare il fiocco sullo strallo girevole.
Si puo' anche issare un gennaker.
In configurazione a trimarano permette una navigazione assai agevole e anche piccole crociere
costiere.
In questo caso l'albero e' dotato di sartie e strallo di prua e sara' appoggiato in coperta nella
posizione piu' arretrata, vicina al pozzetto.
Deriva e timone sollevabili permettono il facile atterraggio su di una spiaggia.

Costruzione

La costruzione di Uffa10 e' classica per imbarcazioni a spigolo in compensato marino.
E' fornito il disegno delle seste, da collocare sullo scalo di costruzione, su cui si appoggeranno i
pannelli di compensato.
E' previsto che il materiale sia compensato marino di okume' dello spessore di 6 mm.
Lo specchio di poppa e' da 10 mm di spessore.
I pannelli si possono incollare tra loro con l'interposizione di un listello a sezione quadrata lungo gli
spigoli, oppure si possono unire con l'aiuto di un nastro di tessuto di vetro resinato, col metodo
"cuci e incolla".
Una volta costruiti gli elementi essenziali dello scafo (fondo, fiancate e specchio di poppa), si
applicano i listelli di rinforzo e di sostegno degli altri elementi.
Questi listelli sono, nel prototipo, di ayous (chiamato anche samba o obeche), ma possono essere di
ogni altra essenza purche' leggera ed elastica quale tiglio, acero, pino o abete.
Sopra alla struttura di listelli si posera' il pagliolato a doppio fondo perche' lo scafo possa essere
autovuotante.
A prua si posera' la coperta.
La chiusura tra la coperta ed il pagliolato permette la creazione di una grande riserva di
galleggiamento e lo scafo sara' inaffondabile.
Alla fine si poseranno i listelli sopra le fiancate.
Rimango, ovviamente, a disposizione per rispondere a quanti vorranno ulteriori indicazioni.
Buon vento a tutti.


Jacopo Faggioni
 

 
 
 
 
 
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Ultimo aggiornamento del 21/3/2012

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