V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
luca10ft |
Inserito il - 12/02/2015 : 07:12:20 Dopo lunga riflessione, ho deciso di comprarmi una macchina per cucire, svincolandomi così da quella di mia mamma che, peraltro, è nel garage di casa sua dove, in questo periodo, la temperatura consiglia di trattenersi a lungo.
Per chi è completamente a digiuno dell’argomento (come me) ecco alcune considerazioni utili per indirizzare la scelta sul modello migliore per le nostre esigenze.
L’ideale di partenza sarebbe un modello fisso professionale, come quelli che si possono vedere in questo sito (http://www.ferrarimario.it/)
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Notare il braccio lungo, che credo sia la caratteristica principale necessaria per cucire vele (o altre cose) di grande dimensione.
Per noi sarebbe più che sufficiente una normale macchina professionale, tipo la PFAFF 138 o la Bernina 217 o modelli simili, reperibili sul mercato dell’usato a partire da circa € 200.
Per chi vuole spendere meno, si trovano anche modelli “domestici” con un braccio abbastanza lungo e una sufficiente potenza per cucire diversi strati di tessuto. Non ho però modelli di riferimento poiché mi sono orientato sul tipo portatile (elettrico).
Sono infatti tutte macchine fisse, cioè unite al loro banco di lavoro, per cui occupano anche un certo spazio.
Per chi non saprebbe dove metterla (come me), deve quindi optare sul portatile.
In questo caso l’ideale di partenza sarebbe la Sailrite LSZ-1 (v. sito precedente e anche http://www.sailrite.com/ ), che però ha dei costi elevati e non è reperibile nel mercato dell’usato (almeno in Italia).
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L’alternativa dovrebbe essere una macchina che più gli assomiglia o che comunque abbia le seguenti caratteristiche: - braccio più lungo possibile (ma sulle portatili le misure sembrano quasi standard) - punto dritto e zig-zag più largo possibile. Sulle macchine portatili credo però che il zig-zag non possa andare oltre i 5 mm di larghezza. - altro punto utile (ma non indispensabile) è il three-stitch (c.d. punto elastico), cioè un punto dritto che segue una linea a zig-zag (in pratica un zig-zag con punti intermedi) - doppio trascinamento (se possibile), utile per cucire diversi strati di tessuto - massima potenza di penetrazione - massima robustezza - possibilità di utilizzare aghi grossi. Quelle per uso domestico possono arrivare intorno al 100 (cioè 1 mm di diametro, che corrisponde al n. 16 della numerazione Singer). È già qualcosa. - potrebbe essere utile anche il motore esterno (che comunque è più economico da sostituire in caso di rottura) se ci fosse la possibilità di cambiare puleggia e avere più potenza (anche a discapito della velocità) per cuciture molto spesse.
Dopo aver scartato a priori il plasticone della grande distribuzione (sconsigliatomi da tutti per questo genere di lavori, poco fini e molto gravosi) ed essermi perso nelle infinite occasioni reperibili su Internet, ho deciso di rivolgermi a un grosso commerciante che mi è stato suggerito da alcuni operatori professionali (sarti e tappezzieri) che conosco e cui avevo chiesto suggerimenti e consigli.
Ieri sono andato a trovarlo nel suo magazzino dove gli usati (ritirati come rottamazione) si perdevano a vista d’occhio, tutti allineati e coperti come soldati in riga per l’adunata.
Le opzioni di acquisto erano due: - sceglievo quello che volevo e per 50 € lo portavo via, ma poi mi sarei dovuto arrangiare; - avrebbero cercato loro il modello migliore per le mie esigenze (che già conoscono perché servono anche velai professionisti o fai-da-te come il sottoscritto). Poi lo avrebbero mandato in laboratorio per una revisione completa e vendita con garanzia, il tutto per un budget intorno ai 100 €.
Inizialmente tentai il primo approccio puntando su modelli (per lo più Singer) che avevo già “studiato” tramite Internet e che pensavo fossero adeguati, ma a giudizio del venditore era tutta "robetta" per lavori domestici, quindi poco adatta (compresa una macchina identica a quella di mia mamma ).
Così optai per il secondo. Ora aspetto che mi chiamino per sentire che propongono. Poi vi dirò.
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20 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Christian |
Inserito il - 08/01/2023 : 10:51:51 Buongiorno, mio suocero na ha regalato una macchina da cucire millepunti zig zag, la targhetta riporta millepunti serie 510 made in Jugoslavia. È praticamente uguale a quella postata dal Sig. Mario Falci il 17.02.2015. Qualcuno ha mica le istruzioni? L'ho provata sembra che vada bene ma senza istruzioni non ci capisco molto. magari posto qualche foto cosi mi spiegate come funziona se non si trovano istruzioni... Grazie buona giornata a tutti |
luca10ft |
Inserito il - 17/03/2015 : 19:00:13 Tutto sistemato. Ora la macchinetta va a palla e non sbaglia un punto....
Innanzitutto era come diceva Fabio L’ago era troppo vicino al crochet e il tecnico (anzi la tecnica, perché era una ragazza), l’ha spostato. Ho visto come ha fatto, quindi potrei essere in grado di riaggiustarlo da solo Secondo lei l’altezza dell’ago andava invece bene.
Dopo alcune prove, sembra abbastanza certo il problema dei punti anomali (dove sotto si formava un’eccedenza di filo) dipenda dal filo in poliestere che tende a ritorcersi su se stesso. La parte ritorta finisce per incastrarsi nel tensionatore superiore, bloccandolo
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Soluzioni del problema Innanzitutto il filo superiore deve fare questo giro, ma la cosa dipende dal tipo di macchina.
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Poi mi hanno dato una calza da mettere nel rocchetto del filo per tenerlo più teso. La calza si può fare con qualsiasi tipo di tessuto tubolare elastico (anche un vecchio calzino).
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FABIOS |
Inserito il - 16/03/2015 : 09:24:27 Bene ti aspetto a qualche raduno per la bevuta |
capelizzari |
Inserito il - 15/03/2015 : 21:12:57 Sono contento di essermi sbagliato! |
Mario Falci |
Inserito il - 15/03/2015 : 12:30:49 Bravo Luca, sei testardo quanto basta e ragionevole quando è necessario. |
luca10ft |
Inserito il - 15/03/2015 : 10:31:12 Questa mattina ho fatto altre prove con il filo piccolo cambiando l’ago (80), che sembra effettivamente più adeguato (si nota dal foro che lascia sul tessuto). Sembra inoltre che penetri anche più facilmente. Forse l’altro comincia a spuntarsi. Peraltro mi sono accorto che è un 100 e non un 110 come quelli che il negozio mi ha dato di scorta. Ho provato ad abbassarlo come suggerito da Fabio, ma non riuscivo ad agganciare il filo inferiore. Così l’ho rimesso come stava.
Visto che gli esperimenti andavano bene e non succedeva alcunché di anomalo, ad un certo punto mi sono stancato di sprecare filo, tessuto e soprattutto tempo. Così ho provato a ricambiare l’ago, rimettendo quello di prima (100), con il filo buono per le vele (Dabond V69). Ho regolato nuovamente la tensione della spoletta (sistema YoYo ) poi quella superiore andando a fiuto. Le cuciture 1 e 2 sono fatte con filo e ago piccoli. Le 3, 4 e 5 con il filo da vele e ago da 100.
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Il risultato mi sembra discreto e credo che non toccherò più nulla. Anzi, mi sa proprio che faccio basta con le prove e metterò sotto la randa I prossimi giorni porterò comunque la macchina al rivenditore. La cinghia è sicuramente da cambiare, c’è la questione delle pulegge e vorrei anche fargli presente tutte le altre cosucce (ormai ho fatto una lista di cose da dire o da chiedere che riempie quasi un foglio ).
Sull’altro canale poi vi dirò del lavoro sulla randa
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luca10ft |
Inserito il - 14/03/2015 : 11:13:01 Grazie per l’incoraggiamento. Ti sei meritato come minimo una bevuta
Sono d’accordo. Farò presente tutte queste cose al venditore e lascerò fare a lui.
Ho fatto un altro po’ di prove. Girando il volantino a mano tutto funziona bene.
Purtroppo ogni tanto si verificano quei punti anomali, che forse dipendono da un qualche blocco nella tensione superiore
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Se non taglio il filo e riprendo il lavoro dopo averlo sbloccato, nel lato opposto del tessuto (cioè sotto) mi ritrovo questo filo in eccedenza.
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E per oggi direi che basta
Magari intanto vedo di rimediare qualche ago più piccolo.
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FABIOS |
Inserito il - 14/03/2015 : 09:10:13 ok sei sulla buona strada il pezzo A é il crochet detto anche gancio in italiano dalla foto direi che sarebbe da spostare lasciando i 0.2 mm dall'ago in modo che l'ago non lo tocchi altrimenti oltre a logorarsi peggiora la qualità del punto e rischia la rottura dell'ago sono 2 viti ma fallo fare al venditore . poi meglio mettere un filo d'olio sulla parte interna del crochet dove ruota il portaspolina inoltre mi sembra che l'ago sia troppo alto puoi provare ad abbassarlo leggermente e fissarlo senza che arrivi in battuta se cosi cuce meglio fallo presente al venditore che ti abbasserà la barra d'ago . per fare le prove iniziali ti conviene dare un passo inferiore allo zig-zag cosi oltre a consumare meno tessuto avrai la possibilità di vedere meglio i rapporti fra le tensioni l'ago per il filo che stai usando dovrebbe essere un 80 max 90 anche quello influisce saluti |
luca10ft |
Inserito il - 14/03/2015 : 07:15:35 @ Carlo Perché dovresti dispiacerti? Purtroppo io ora non sono in grado di capire se le irregolarità dipendono dalla macchina o dall’operatore o da una perfida combinazione di entrambi Ogni suggerimento è quindi più che gradito
@ Fabio Grazie per le dritte. La barra dell’ago sembra che non abbia alcun gioco.
C’è un po’ di gioco sull’alberino del crochet (se l’ho individuato bene).
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Facendo girare il pezzo A (sai come si chiama?) nei sensi delle frecce si percepisce un leggero gioco, ma molto inferiore al millimetro. Nessun gioco invece in senso assiale. Nel punto cerchiato in verde, ago e pezzo A si toccano. L’ago viene anche spostato leggermente verso sinistra.
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Se il punto di fase del crochet è quello nel cerchietto rosso, allora la punta del gancio e l’ago sembrano toccarsi.
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Nel frattempo ho fatto altre prove con filo di poliestere più sottile (intorno al 60, la mega bobina made in p.r.c. da € 1 non fornisce questa indicazione ) e tessuto di jens (2 strati). L’ago è sempre quello da 110 (Schmetz) perché al momento non ne ho altri.
Dopo aver trovato un discreto equilibrio tra le tensioni dei due fili, ho fatto alcune prove variando la pressione del piedino come indicato sul manuale (maggiore quando il tessuto è più pesante).
Ho provato anche a sganciare la cinghia e a cucire facendo girare il volantino a mano per verificare (alla moviola) se c’erano movimenti o tensioni anomale. Tutto sembra muoversi bene e regolarmente. Occorre forzare un po’ di più solo quando l’ago penetra il tessuto.
Ecco il risultato (volantino sempre girato a mano). Su alcune, i punti di apertura e chiusura sono stati ripassati in retromarcia.
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Solo ogni tanto capita (e questo è sempre avvenuto) che il filo superiore sembra bloccarsi tra i dischi della tensione, trascinando con sé parecchio di quello inferiore che si spezza o si accumula nei punti successivi (v. cerchietti rossi e viola). Bloccandosi occorre poi forzare parecchio sul volantino per riprendere il lavoro. Il manuale non spiega come smontare il tensionatore superiore, per cui mi sono limitato a spruzzare un po’ di svitol ma l’anomalia ogni tanto riemerge (ma forse non dipende da questo).
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Per il resto sembrerebbe una cucitura accettabile, salvo ogni tanto qualche tiratina eccessiva del filo superiore (v. cerchietti rosso/arancio).
Comunque sono già d’accordo con il venditore. La prossima settimana gli riporterò la macchina per sostituire la cinghia che inizia a rompersi e per allineare meglio le due pulegge (del motorino e del volantino) perché ora lavorano dissassate. Ovviamente in “garanzia” Poi gli farò notare anche tutto il resto.
Nel frattempo le prove andranno avanti
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Queste sono le prime prove che ho fatto con il filo più leggero (bianco), inizialmente solo sotto. Quando poi ho visto che il problema dei punti anomali sul filo inferiore (cerchietti rossi) persisteva, ho messo il filo leggero anche sopra (al posto di quello nero da 30), ma il problema è rimasto anche dopo aver trovato le giuste tensioni. La pezza è costituita da 4 strati del solito jeans. Il volantino è sempre stato fatto girare a motore con velocità variabili (andando più piano sembra che cucia meglio).
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FABIOS |
Inserito il - 13/03/2015 : 17:18:44 a me non sembra cosi grave comunque se vuoi prenderti la briga di controllarla ti do due dritte. 1 spegnere la macchina 2 togliere piedino e piastrina controllare che l'ago sia dritto e bene inserito (per vedere se é dritto basta farlo rotolare su una base in colore contrastante) 3 rotando manualmente il volano cromato posizionare la barra d'ago al punto morto inferiore (ago tutto basso) a questo punto tenendo fermo il volano vedere se muovendo su e giu la barra d'ago ha dei giochi dovrebbe max 05 mm nella stessa posizione verificare se ci sono giochi sull'alberino del crochet( rotazione max 1 mm ) assiale max 0.1 mm dopo di che ruotare lentamente fino ad arrivare al punto di fase del crochet cioé il punto in cui la punta del gancio inferiore si trova esattamente dietro l'ago a questo punto la distanza fra l'incavo dell'ago e la punta del crochet dovrebbe essere di 0.2-0.3 mm incluso eventuale gioco se l'ago tocca il crochet si rischia ch si rompa facendo lavori pesanti viceversa se è troppo distante puo saltare dei punti e non cucire regolarmente. nella stessa posizione la cruna dell'ago dovrebbe trovarsi 1.5 mm più in basso della punta del crochet. se i parametri sono corretti vai tranquillo che è solo da regolare la tensione viceversa vuol dire che la revisione era solo una ripulita auguri |
capelizzari |
Inserito il - 13/03/2015 : 09:37:30 | luca10ft ha scritto:
Grazie Fabio.
La macchina mi è stata venduta “revisionata”, ma non so bene che gli hanno fatto.
Sicuramente è stata provata, pulita e oliata. L’ho aperta a casa e ho controllato. Per sicurezza ho (ri) pulito con aria compressa, svitol e cotton fioc dove mi sembrava ancora sporca di residui del vecchio olio rappreso. Poi ho (ri)oliato tutti i punti indicati nel manuale e comunque dove c’era uno snodo.
Credo comunque sia stata ferma parecchio. Cosa intendi per “usare per almeno 10 minuti ininterrottamente”. Togliere i fili, l’ago, alzare il piedino e farla girare a vuoto?
Il mio manuale non spiega come regolare la tensione iniziale della spolina. Comunque avevo fatto come dici tu (lo YoYo).
Ieri ho provato con un filo più piccolo (60 o 70) su tessuto di jens. Regolazioni tutte sballate e filo inferiore che si rompeva di continuo
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Mi dispiace dirtelo, ma a me pare che le cuciture a zig-zag siano molto irregolari, non giustificabili da una semplice malregolazione delle tensioni...Ho paura che ci sia una forte usura degli ingranaggi. Io proverei con un normale filo di cotone, facendone un uso prettamente casalingo, e se poi non va neppure così, tornerei dal venditore... |
luca10ft |
Inserito il - 13/03/2015 : 08:10:03 Grazie Fabio.
La macchina mi è stata venduta “revisionata”, ma non so bene che gli hanno fatto.
Sicuramente è stata provata, pulita e oliata. L’ho aperta a casa e ho controllato. Per sicurezza ho (ri) pulito con aria compressa, svitol e cotton fioc dove mi sembrava ancora sporca di residui del vecchio olio rappreso. Poi ho (ri)oliato tutti i punti indicati nel manuale e comunque dove c’era uno snodo.
Credo comunque sia stata ferma parecchio. Cosa intendi per “usare per almeno 10 minuti ininterrottamente”. Togliere i fili, l’ago, alzare il piedino e farla girare a vuoto?
Il mio manuale non spiega come regolare la tensione iniziale della spolina. Comunque avevo fatto come dici tu (lo YoYo).
Ieri ho provato con un filo più piccolo (60 o 70) su tessuto di jens. Regolazioni tutte sballate e filo inferiore che si rompeva di continuo
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FABIOS |
Inserito il - 12/03/2015 : 08:47:58 Ciao Luca vedendo il risultato delle tue cuciture direi che non sia ben regolata la tensione , il risultato dipende dal rapporto fra tensione superiore(tiraggio) e quella inferiore quella della spolina dovrebbe essere regolata come indicato dal manuale cioè appena sufficiente a tenere la spolina stessa sospesa e appena la muovi tipo YoYo deve cadere di qualche centimetro ,tieni anche presente che quando la spolina inferiore sta per finire tende a tirare maggiormente . il filo da usare sotto dovrebbe essere un polyestere titolo 80 . per sopra la regolazione dipende dal filo usato più grosso il filo = più stretta la tensione superiore comunque per giudicare il risultato bisogna guardare il rovescio della cucitura dovresti usare un filo nero per sopra e uno bianco per sotto guardando la cucitura al rovescio il filo superiore dovrebbe essere circa 1/3 della larghezza del filo inferiore tieni presente che se la macchina ü rimasta ferma per molto tempo all'inizio sarà da oliare il crochet e usare per almeno 10 minuti ininterrottamente prima di riuscire a regolarla correttamente . saluti |
luca10ft |
Inserito il - 12/03/2015 : 07:07:27 Grazie Fabio. Il consiglio sarà seguito alla lettera
Su Internet ho trovato questo suggerimento per regolare la tensione tra i fili
“Prima di impazzire a regolare la tensione superiore verificate che anche quella della capsula sia corretta: una volta infilata (n.d.r. immagino si riferisca alla spoletta) tenete un capo tra le dita e fate cadere (mettete l’altra mano sotto per il vostro bene): dovrebbe scendere un paio di cm e fermarsi, altrimenti provate a regolare la vite (1/8 di giro la volta!)”
Ovviamente la tensione inferiore va nuovamente regolata se si usa un filo diverso per dimensione o materiale. Di conseguenza andrà poi regolata quella superiore.
A me sembra che funzioni.
La cucitura dritta viene bene. Il zig-zag crea invece qualche problema, soprattutto quando si aumenta la dimensione (lunghezza e larghezza).
Anche trovando la regolazione (del filo superiore) che sembra dare i migliori risultati (v. foto cuciture nr. 9 e 11), c’è sempre qualche punto anomalo. In alcuni sembra prevalere la tensione superiore (con il filo inferiore che viene trascinato fuori da sotto) in altri avviene il contrario, dove sembra prevalere la tensione inferiore.
Che fare in questi casi? Ci sono altre regolazioni? È un limite della macchina e/o dell’operatore?
Ovviamente le domande sono rivolte a tutti coloro che avranno voglia di intervenire.
Purtroppo ho finito gli scampoli del tessuto per vele e in questa fase non mi va di sprecare quello buono. Spero di rimediare una vecchia vela da fare a pezzi. Intanto sto recuperando qualche scampolo di tessuto vario pesante. Farò delle prove anche con filo più piccolo (40 e 50).
Ieri avevo poco tempo e ho fatto solo qualche prova su un pezzo di vecchia tovaglia (4 strati).
Ecco il risultato. Ogni cucitura ha una diversa tensione del filo superiore. La tensione inferiore è invece la stessa, che però cambia tra le prime 4 e quelle successive perché il filo della spoletta era finito e ne ho approfittato per modificare leggermente la tensione. In realtà l’ordine sarebbe invertito, perche la prima è stata la nr. 16.
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FABIOS |
Inserito il - 11/03/2015 : 12:09:41 Bravo buona scelta io ne ho una serie BU nera come foto classe 1954 funziona perfettamente solo attenzione a oliarla scrupolosamente specie nel crochet buon lavoro |
luca10ft |
Inserito il - 11/03/2015 : 07:12:22 Finalmente ci siamo. Habemus sewing machine!
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Necchi BU serie Mira matricola M595797 portata a casa ieri pomeriggio. 17 Kg! Un bel pezzo di antiquariato, forse salvato in extremis dall’oblio della discarica per ferri vecchi, benché assai pimpante…. o capricciosa… questo ancora non lo so. Eppure si trovano quotazioni assurde http://www.subito.it/elettrodomestici/macchina-cucire-la-spezia-111582707.htm?last=1
Per ora ho solo imparato alcune funzioni di base, come il percorso dei fili, il riempimento automatico della spolina, l’inserimento della capsula e lo smontaggio della navetta; operazione, quest’ultima, già necessaria dopo i primi tre secondi di funzionamento causa filo incastrato nel meccanismo di rotazione (eppure, in negozio, sembrava tutto facile…….). Ovviamente mea culpa!
La cucitura non è tuttavia perfetta, specie sul lato inferiore e con il zig zag. Sicuramente c’è ancora da apprendere e da lavorare sull’equilibrio fra le tensioni del filo superiore e inferiore; profilo, del resto, preso subito di petto da test al limite delle capacità (meccaniche) e della pazienza (umana), con filo poliestere da 30, ago da 110 e spessori variabili di tessuto non certo simpatico (fino a 6 strati di dacron da 5,2 oz e fino a una decina di laminato). In fondo l’ammonimento del negozio fu chiaro e categorico: “È una macchina domestica e puoi pretendere prestazioni domestiche. Se vuoi di più devi andare sul professionale!”
Altro elemento scorbutico è il pedale dell’acceleratore, almeno per un orso come me, che affonda subito il piede come in una partenza di Formula 1. La macchina parte come un razzo e perdo il controllo della traiettoria Credo che sia stata motorizzata in un secondo momento, perché quelle motorizzate all’origine hanno una levetta con cui regolare il ritmo (lento o veloce) sempre poi controllando la velocità con il pedale. Può anche essere che il sistema di trasporto risenta dell’età o che vada regolata meglio la pressione del piedino, su cui la signora del negozio mi diffidò tuttavia dall’intervenire… perché sono cose che non conosco…. A casa l’ordine fu ovviamente disatteso, insieme a tutte le altre cose che non avrei dovuto toccare Purtroppo, se non combino pasticci, non riesco ad imparare bene.
Spero che la sig.ra Mira Necchi tenga duro e costituisca almeno un’ottima scuola. Se riuscirò a imparare da lei, forse diventerò un accettabile cucitore home made
Vedremo. Peccato però che siamo quasi a metà marzo. Il Baby vuole tornare in acqua il prima possibile…. e ovviamente anch’io
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luca10ft |
Inserito il - 08/03/2015 : 09:42:33 Per il momento ho studiato solo un po’ di storia industriale italiana (sempre interessante), giusto per acquisire un minimo di infarinatura su uno strumento presente in quasi tutte le nostre case ma considerato, perlopiù, di ausilio esclusivo delle brico-women
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Mario Falci |
Inserito il - 07/03/2015 : 12:25:55 Infatti, ti vedo intrippato parecchio. So a chi chiedere consigli. Ciao |
luca10ft |
Inserito il - 07/03/2015 : 08:13:45 Altra macchina portatile per uso nautico è la Brother TZ1-B652 versione Sailrite, suggerita da Emiliano Marino (Sailmaker’s Apprentice), ma immagino non reperibile sul mercato italiano dell’usato.
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Tra le fisse accenna, oltre alla Pfaff 138 e la Bernina 217 (già segnalate), anche alle Singer 107W1 e 107W3 e alle Adler 166-1 e 266-1.
Comunque Marino parla bene anche delle normali macchine domestiche, pur entro i loro limiti di pesantezza del tessuto e di numero di strati lavorabili.
Io sto ancora aspettando la mia, che sembra però essere stata finalmente individuata Dovrebbe trattarsi di una Necchi della linea Supernova (BU, BU Automatica, Julia, Ultra, Ultra Mark 2, alcune delle quali con sottoversioni, ovvero con solo zig-zag o con zig-zag + camme per punti di altro tipo). Purtroppo non hanno ancora trovato il tempo di portarla in laboratorio e di metterla sul banco per le necessarie verifiche e sistemazioni (evidentemente e giustamente danno priorità a clienti con budget più importanti del mio ).
Altre macchinette domestiche (vintage) di cui ho letto valutazioni positive anche per lavori pesanti, sono le Necchi BU Nova e Mira.
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Notare in quella verde (Mira) le due stanghette in primo piano. Servono per collegare le leve di regolazione dell’ampiezza dello zig-zag e della posizione dell'ago (a sinistra) con delle camme (a destra) per muoverle durante la cucitura e creare punti artistici. È il sistema semiautomatico precursore di quello interamente automatico a camme interne (sempre intercambiabili) presente nei modelli Supernova (in produzione dal 1954), dove il meccanismo di zig-zag è rimasto invece autonomo e sempre tutto metallico (cioè senza parti in plastica).
Sono tuttavia macchine entrate in produzione negli anni 30 e commercializzate fino agli anni 50, quando vennero sostituite dalla linea Supernova (Compasso d’oro 1954). Credo quindi sia difficile trovare modelli ancora in grado di funzionare perfettamente.
Nella stessa fascia temporale si dovrebbero collocare anche le Borletti ZZ2000 e 2001, poi sostituite negli anni 50 dalla Superautomatica (il modello 1102 – Compasso d’oro 1956 - dovrebbe rappresentare l’equivalente delle Supernova di casa Necchi).
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Ormai sono diventato un esperto di storia delle macchine per cucire
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luca10ft |
Inserito il - 18/02/2015 : 07:50:06 I marchi sono pochi ma in mezzo alle sigle ci si perde.
In generale, tra le macchine domestiche a cui si può chiedere qualcosa di più, ho sempre sentito dire bene delle Necchi, ma anche delle Pfaff e delle Bernina (per citare i marchi più diffusi). Non posso dire invece altrettanto delle Singer. Ovviamente sto parlando di roba che ha come minimo 30 anni, per cui vale il discorso fatto in precedenza sulla necessità di verificare bene se conviene riportarle al loro antico splendore.
Tra le portatili per uso nautico ci sarebbe invece anche questa (Read’s Sailmaker)
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Nei vari forum (perlopiù stranieri) si parla anche della Riccar 603 ma non ho trovato immagini.
Credo però siano macchine fuori produzione di cui è possibile trovare qualche usato, ma difficilmente in Italia, con poi tutti i problemi di reperibilità di eventuali ricambi.
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