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 ala tridimensionale morbida e terzarolabile

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Mario Falci Inserito il - 28/02/2013 : 15:24:51
Inizio questo thread per non ingolfare troppo l'altro sulle polari.

per la mia ala sono arrivato a questo punto:





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Nell'immagine si vede la centina costituita da un elemento a "goccia" in sandwich con un foro ad asola doveun tubo a sez. circolare (albero) può disporsi. In verde le stecchea sez.circolare diam.4mm che sono inserite nelle opportune tasche del tessuto (come in una vela tradizionale), due stecche secondarie (distanziali)anch'esse intascate ed incernierate a quelle principali. Due tubicini incollati ai bordi della centina dentro le quali scorrono le stecche principali. un elastico che tiene sempre in tensione il tessuto che circonda la centina.

Immagine:

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Quando si lascano le due cimette il profilo è simmetrico, quando si lasca la cimetta sopravento e si cazza quellasottovento la centina assume la forma del profilo Naca. E' logico che con una "goccia di un'altra forma e con centine secondarie con altre lunghezze si possono avere altri profili. Grazie ai tubicini le stecche possono essere legate sul bordo di uscita e non devono scorrere come sempre ho visto.

Immagine:

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La vela ha la forma di un fagiolo e quindiha senso il nome di MR BEAN
(Nella figura le centine sono disegnate in pianta e non di fianco, come il resto del disegno).
Notare che ci sono due cimette cunnigham che tendono la vela verso il basso ma permettono di posizionarla come si vuole rispetto il centro di deriva.
All'interno delle "gocce" ci sono dei fori che sono fessure sempre più lunghe mano a mano che si va dall'alto verso il basso. In questo modo la vela può essere spostata rispetto l'albero interno.
C'è una drizza, interna alla vela ed esterna all'albero. Ed una scotta sulla centina inclinata che sarà la più robusta e l'unica con stecche a sez. rettangolare

20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Mario Falci Inserito il - 13/10/2013 : 17:12:07
Gustavo ha scritto:

Mario Falci ha scritto:

Dai Gustavo, prova a farne una. Sperimentare è bellissimo!!

Lo so Mario! Ho già sperimentato in passato diversi profili alari negli aeromodelli. Prediligo i profili Ritz, antichi ma collaudatissimi, ma se dobbiamo essere sinceri bastano pochissime variazioni in spessore o corda per modificare di brutto tutte le caratteristiche aerodinamiche del profilo teorico. Così che credo che se crei una bella vela regolabile nelle geometrie come la tua ti avvicinerai molto a un buon profilo e otterrai sempre un bel motore per la barca.
Sono molto tentato a provarci con principi di costruzioni anche diversa dalla tua ma prima mi serve una barca adatta agli esperimenti, tipo Uffa 10, per poter variare facilmente posizioni dell'albero e avere facilità di gestione in coperta. Prima o poi la costruiro'.


Infatti quando ho cominciato a progettare Mr Bean avevo giá in mente la vela alare che ho disegnato contemporaneamente. Costruendo il nuovo trimarano, ho predisposto una scassa per il nuovo albero che chiaramente è molto più a poppa di quello per la vela tradizionale visto che l'ala ha una zona che sta a prua dell'albero. Quindi fai bene a costruire una nuova barca per la nuova vela alare ma ti consiglio di predisporre ugualmente una scassa per potere utilizzare, quando vorrai, il " vecchio" armo.
Una parentesi: la nuova vela si è dimostrata perfettamente centrata al primo colpo perchè stato calcolato l'allineamento tra CV e CD considerando, come sempre, anche l'area immersa del timone.
Mario Falci Inserito il - 13/10/2013 : 17:04:47
Tanto per completare il discorso ed essere corretti anche sugli aspetti negativi dell'ala bisogna dire che il peso della mia vela tradizionale con boma, cunningham, wang e scotta pesa 3,4 kg mentre la vela alare completa di scotta e 2 caricabasso pesa 10 kg, quindi più del doppio.
Gustavo Inserito il - 13/10/2013 : 16:10:09
Mario Falci ha scritto:

Dai Gustavo, prova a farne una. Sperimentare è bellissimo!!

Lo so Mario! Ho già sperimentato in passato diversi profili alari negli aeromodelli. Prediligo i profili Ritz, antichi ma collaudatissimi, ma se dobbiamo essere sinceri bastano pochissime variazioni in spessore o corda per modificare di brutto tutte le caratteristiche aerodinamiche del profilo teorico. Così che credo che se crei una bella vela regolabile nelle geometrie come la tua ti avvicinerai molto a un buon profilo e otterrai sempre un bel motore per la barca.
Sono molto tentato a provarci con principi di costruzioni anche diversa dalla tua ma prima mi serve una barca adatta agli esperimenti, tipo Uffa 10, per poter variare facilmente posizioni dell'albero e avere facilità di gestione in coperta. Prima o poi la costruiro'.
Mario Falci Inserito il - 12/10/2013 : 19:43:20
Dai Gustavo, prova a farne una. Sperimentare è bellissimo!!
Gustavo Inserito il - 12/10/2013 : 19:30:27
Mario Falci ha scritto:

heritage1340 ha scritto:

Complimenti ancora una volta mario, ma adesso parlacci di prestazioni/sensazioni, lati positivi/negativi, cosa si puù migliorare, dove e perchè, insomma come la vedi in generale, a sestri avevi dato una mano di terzaroli, o era montata più in basso rispetto alle prime foto?

Quando abbiamo alato le barche c'era un po' di vento ed ho voluto provare la vela con una mano di terzaroli. Andava bene ma meno degli altri che avevano vela piena. Abbiamo prima fatto un giro di prova per capire il percorso di regata. Prima della partenza ho tolto la mano di terzaroli ed è accaduto l'inghippo: non riuscivo più a distendere completamente la vela. Pur cazzando a ferro la drizza non sono riuscito. Poi ho scoperto che una cimetta interna che regola il twist si era incastrata. Comunque ho trovato la soluzione: tagliare una striscia di 10cm ed accorciare l'ala in modo da avere spazio sotto per distenderla. In questo modo potrò sempre cazzare bene e distendere come si deve il tessuto. Diminuirò di poco gli 8mq attuali.
Ho notato anche che attualmente le stecche scorrono di qualche millimetro in balumina, sembra una stupidaggine ma ciò si traduce in un profilo non perfetto. Infine ho parlato con lo studio di Lodigiani e probabilmente il giusto angolo di attacco è tra i 5 e gli 8 gradi, io in regata cercavo i 15 gradi.
Andiamo al rendimento:
1) la barca stringe bene, infatti facevo lo stesso angolo di Gustavo
2) velocità attuale di bolina inferiore a quella degli altri partecipanti al raduno di Sestri presumibilmente perchè il profilo ancora non è perfetto e perchè l'angolo d'attacco che uso è sbagliato.
3) velocità al traverso/poppa superiore ( secondo me)a quella di Gustavo ecc. credo perchè uso sempre la modalità laminare e non la semplice spinta sul tessuto.
4) indispensabile avere un segnavento perchè l'ala non da indicazioni sul cambio di direzione del vento o altri segnali tipici delle vele non steccate.
5) la compensazione dell'ala (area a prua dell'albero) ha aspetti positivi come quello di essere meglio disposta di poppa agevolando le strambate ( probabilmente diventeranno un ricordo le straorzate) e non ti fa sentire molto la scotta di randa ( per cui ti dà un falso senso di sicurezza) ma al contrario è molto più sensibile alle onde che fanno ondeggiare l'ala disponendola con angoli a caso rispetto il vento e facendo improvvisamente diminuire la velocità. Quando arriva l'onda (con poco vento) è meglio tenere il boma direttamente con le mani
6) grande senso di sicurezza per il fatto che l'ala si dispone anche a 180 gradi (con baluminina tutta verso prua) sventando eventuali raffiche di poppa e può prendere due mani di terzaroli in navigazione oltre al fatto che si può ammainare.
7) velocità di montaggio avendo boma incorporato e non avendo strallo e sartie.
super Mario
La tua vela l'ho vista molto bene, si stende meglio che nelle foto che avevi fatto in precedenza, e in regata verso la fine delle prove riuscivi a tenerci il passo anche se non avevi le regolazioni.
Secondo me appena riesci a sfruttare bene le regolazioni potresti andare forte e magari stringere qualche grado meglio di noi.
Mi fai venire voglia di farne una ......
FABIOS Inserito il - 10/10/2013 : 18:08:10
Filippo Phil non puoi abbandonarci
e poi dobbiamo fare il gemellaggio con Scubidü
Mario Falci Inserito il - 09/10/2013 : 22:01:24
grazie
Mario Falci Inserito il - 09/10/2013 : 14:39:38
Phil Masnagh ha scritto:

Mario Falci ha scritto:

Per corda media alare si intende la media delle corde delle varie centine/profili distribuiti lungo l'intera ala?


Corda media uguale superficie fratto apertura alare. Nel tuo caso si può assumere come media fra le corde delle varie centine, o se vuoi, lunghezza della centina centrale. La simulazione è di tipo bidimensionale, cioè valuta solo il profilo e non l'ala intera, quindi è solo indicativa.



Superficie 8mq diviso apertura alare 4.95m uguale corda media 1.61m

Ciao
Mario Falci Inserito il - 09/10/2013 : 10:24:53
Per corda media alare si intende la media delle corde delle varie centine/profili distribuiti lungo l'intera ala?
FABIOS Inserito il - 09/10/2013 : 08:27:39
A Mario GRAZIE delle info
per Phil come sarebbero le curve calcolate su 4-5 KN che sono la velocità media del vento sulle regate 10'??
ho rivisto le discussioni dello scorso inverno ala rigida polari e mi pare che le conclusioni fossero simili...
Mario Falci Inserito il - 08/10/2013 : 22:53:44
Grazie Phil, il mio profilo è il 6412 con la possibilità di dargli anche un po' più grasso quando necessario. Leggo i grafici ma praticamente........? Che angolo avere con il vento apparente di bolina, per esempio a 5Kn e a 10Kn? ecc. ecc.
Jacopo Inserito il - 08/10/2013 : 22:52:04
Grande Filippo: finalmente viene fuori l'esperto modellista !
Ti passo io un dato per Mario.
I profili che avevamo pensato sono un naca 0012 che possa deformarsi fino ad un 6412.
Chi dice che i diecipiedisti sono empirici ed approssimativi.....
Qui non si scherza affatto.... mica "pizza e fichi " !!!!
Ciao a tutti
Jacopo
Mario Falci Inserito il - 08/10/2013 : 22:37:42
heritage1340 ha scritto:

Grazie mario, molto interessante, altre due domande se posso, il maggior peso dell'armo, seconto te allo stato attuale quanto è penalizzante rispetto all'armo tradizionle? e ancora quanto ti mamanca sempre secondo te per arrivare al livello di competitivita dell'armo tradizionale?

Più pesante? Non ne sono sicuro. Voglio pesare i due armi.
Mario Falci Inserito il - 08/10/2013 : 22:34:53
FABIOS ha scritto:

molto interessante vedrai che con una buona messa a punto sarà sempre in pole position
posso chiederti di che materiale é la vela ?
esiste una specie di wang a pruavia dell'albero in funzione stabilizzante?
l'albero è rotante immagino e il boma é a forma di scafo rovesciato ( quella parte + scura) esatto?
complimenti veramente innovativ

Ciao, scusa per la risposta in ritardo.
Il tessuto è da spinnaker, comprato da Spraystore che trovi in internet.
Si, ci sono due wang/caricabasso , uno a prua e uno a poppa dell'albero.
L'albero non ruota, anche se è libero di farlo; piuttosto è l'ala che ruota attorno all'albero. Il boma è scatolato ed interno alla vela.
heritage1340 Inserito il - 08/10/2013 : 15:04:19
Grazie mario, molto interessante, altre due domande se posso, il maggior peso dell'armo, seconto te allo stato attuale quanto è penalizzante rispetto all'armo tradizionle? e ancora quanto ti mamanca sempre secondo te per arrivare al livello di competitivita dell'armo tradizionale?
FABIOS Inserito il - 08/10/2013 : 13:04:44
molto interessante vedrai che con una buona messa a punto sarà sempre in pole position
posso chiederti di che materiale é la vela ?
esiste una specie di wang a pruavia dell'albero in funzione stabilizzante?
l'albero è rotante immagino e il boma é a forma di scafo rovesciato ( quella parte + scura) esatto?
complimenti veramente innovativ
Mario Falci Inserito il - 08/10/2013 : 12:38:30
heritage1340 ha scritto:

Complimenti ancora una volta mario, ma adesso parlacci di prestazioni/sensazioni, lati positivi/negativi, cosa si puù migliorare, dove e perchè, insomma come la vedi in generale, a sestri avevi dato una mano di terzaroli, o era montata più in basso rispetto alle prime foto?

Quando abbiamo alato le barche c'era un po' di vento ed ho voluto provare la vela con una mano di terzaroli. Andava bene ma meno degli altri che avevano vela piena. Abbiamo prima fatto un giro di prova per capire il percorso di regata. Prima della partenza ho tolto la mano di terzaroli ed è accaduto l'inghippo: non riuscivo più a distendere completamente la vela. Pur cazzando a ferro la drizza non sono riuscito. Poi ho scoperto che una cimetta interna che regola il twist si era incastrata. Comunque ho trovato la soluzione: tagliare una striscia di 10cm ed accorciare l'ala in modo da avere spazio sotto per distenderla. In questo modo potrò sempre cazzare bene e distendere come si deve il tessuto. Diminuirò di poco gli 8mq attuali.
Ho notato anche che attualmente le stecche scorrono di qualche millimetro in balumina, sembra una stupidaggine ma ciò si traduce in un profilo non perfetto. Infine ho parlato con lo studio di Lodigiani e probabilmente il giusto angolo di attacco è tra i 5 e gli 8 gradi, io in regata cercavo i 15 gradi.
Andiamo al rendimento:
1) la barca stringe bene, infatti facevo lo stesso angolo di Gustavo
2) velocità attuale di bolina inferiore a quella degli altri partecipanti al raduno di Sestri presumibilmente perchè il profilo ancora non è perfetto e perchè l'angolo d'attacco che uso è sbagliato.
3) velocità al traverso/poppa superiore ( secondo me)a quella di Gustavo ecc. credo perchè uso sempre la modalità laminare e non la semplice spinta sul tessuto.
4) indispensabile avere un segnavento perchè l'ala non da indicazioni sul cambio di direzione del vento o altri segnali tipici delle vele non steccate.
5) la compensazione dell'ala (area a prua dell'albero) ha aspetti positivi come quello di essere meglio disposta di poppa agevolando le strambate ( probabilmente diventeranno un ricordo le straorzate) e non ti fa sentire molto la scotta di randa ( per cui ti dà un falso senso di sicurezza) ma al contrario è molto più sensibile alle onde che fanno ondeggiare l'ala disponendola con angoli a caso rispetto il vento e facendo improvvisamente diminuire la velocità. Quando arriva l'onda (con poco vento) è meglio tenere il boma direttamente con le mani
6) grande senso di sicurezza per il fatto che l'ala si dispone anche a 180 gradi (con baluminina tutta verso prua) sventando eventuali raffiche di poppa e può prendere due mani di terzaroli in navigazione oltre al fatto che si può ammainare.
7) velocità di montaggio avendo boma incorporato e non avendo strallo e sartie.
heritage1340 Inserito il - 08/10/2013 : 11:30:33
Complimenti ancora una volta mario, ma adesso parlacci di prestazioni/sensazioni, lati positivi/negativi, cosa si puù migliorare, dove e perchè, insomma come la vedi in generale, a sestri avevi dato una mano di terzaroli, o era montata più in basso rispetto alle prime foto?
Mario Falci Inserito il - 08/10/2013 : 01:22:27



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Mario Falci Inserito il - 08/10/2013 : 01:04:26
Inserisco nuove foto della vela alare dove si vedono ulteriori sviluppi e miglioramenti nel controllo del profilo alare.


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Si provano le due mani di terzaroli con il sistema delle cerniere. Questo permette di nascondere le pieghe del tessuto. Molto efficace, anche in navigazione, da un risultato pulito e aerodinamico all'ala.
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Si vedono le cerniere applicate al profilo dell'ala ogni due centine. attraverso queste "finestre" è possibile accedere facilmente per la regolazione delle cimette che determinano il profilo dell'ala. Si vedono anche dei "serrafilo" utilissimi per regolare le distanze con un semplice cacciavite.
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Per evitare di salire su una scala alta quanto l'ala mi è stato suggerito questo metodo per lavorare in piano. Devo dire che è servito moltissimo.

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